Giorno 2 di Fase 2 o per meglio dire giorno 61 di #iorestoacasa. Non saprei scegliere.

Bollettino del giorno: Ei fu. Siccome immobile. (Ma molto polemico).

Ore 12:10.

Fuori c’è profumo di estate. Sono tornate le rondini. Me ne sono accorta ieri mentre guardavo il cielo, uscita per fare la spesa, e il mio respiro amplificato dalla mascherina appannava gli occhiali da sole e mi distraeva. La consapevolezza del caldo appiccicoso, del profumo di terra e spighe che si ingialliscono, l’asfalto bollente è arrivata improvvisamente, scivolando sotto i mille pensieri che mi stavano assalendo in quel momento. Tipo – chissà se riesco a camminare ancora normalmente, mi sento arrugginita – oddio un paio d’ore senza LittleViolet, che strano, già mi manca pensa un po’ – è quasi finita la scuola e c’è la maturità e guardo avanti, chissà se veramente torneremo a scuola per l’orale, e guardo indietro e ricordo la mia di maturità – un altro anno è finito e arriverà puntuale, e prepotentemente, l’ansia per la mia precarietà di docente ad attanagliare le giornate di mare – che poi, mare, è un parolone, vorrei tornarci, andiamo al mare, oh sì, ti prego andiamo al mare. Ora.

Ecco, in quel momento ho alzato gli occhi e lei, la regina del mio cuore, la stagione dell’amore e del sudore, era lì, a guardarmi. Sì è infilata di soppiatto nei nostri giorni, quatta quatta e non è mica giusto. Perché nel frattempo noi eravamo immobili, fermi ad aspettare di ricominciare, il cuore in fermento, pronti al balzo ma con il “sospiro mortale”. E i giorni di primavera, e la stagione del mezzo e mezzo, del cambio di vestiti, dei primi tepori, del cielo azzurro, delle giornate più lunghe e della speranza, dove è finita? Me l’hanno rubata, credo. Mi hanno rubato i miei ragazzi, il tempo con loro, e hanno provato a sostituirlo con un incorporeo pc a mille facce nei rettangolini pulsanti facendoci credere che funziona alla grande e che va bene così. Mi hanno rubato pomeriggi e pomeriggi al parco con LittleViolet a lamentarmi di e con gli altri genitori perché che palle il parco e i bambini che non hanno rispetto e la mondezza negli angoli (ma guarda te, perché mia figlia deve credere che la bruttezza sia cosa naturale!). Mi hanno rubato i miei aperitivi (pranzo o cena, è indifferente) in riva al mare, da sola. Per me diamanti preziosi di sopravvivenza e felicità. Mi hanno rubato la possibilità di mandare a f****lo un paio di persone che se avessi avuto sotto in questo periodo…

Un “codardo oltraggio” a me, alla mia mamma che ho rivisto ieri dopo più di due mesi, giorno di festa, e a agli altri che si sono visti sottrarre un tempo lunghissimo e lento che nessuno ci restituirà più. E non è colpa del virus o della sacrosanta quarantena, ma nostra e delle decisioni che prendiamo.

Un tempo che continua a essere sospeso perché, alla fine, per me, che è cambiato nella fase 2? I congiunti posso vederli di rado, il mio lavoro non c’è più, anch’esso rubato, nascosto, rimandato, distorto e deformato per le scelte di altri che non posso controllare, fuori l’estate il cielo il prato sono ignari di noi e continuano la loro evoluzione connaturata; il tempo per me è sparito a favore di un ruolo di massaia, mamma e vergine del focolare autoproducente e cura a tutti i mali della casa, dei figli, del coniuge (ma è stato bandito il concorso docenti perciò sì, mi è richiesto anche di studiare. Alla fine la notte che fai? Dormi?). E non fa proprio per me, per carità. LittleViolet è a casa perché anche a lei è stata rubata una cosa importante: il diritto all’istruzione, alla socializzazione, alla crescita SANA slegata da me e dal nido sacro, meraviglioso trampolino di lancio ma non gabbia ovattata in cui finire strozzati, sacrificato in nome di un’immobilità preservatrice di salute e di un meccanismo di produzione che quello no, non si può fermare.

E quindi sì, sono incazzata parecchio. Con la pressapocaggine di tanta gente in giro con la mascherina ma il naso di fuori ad esempio, con alcuni dei nostri politici per i quali determinate categorie non esistono proprio, con certe persone alle quali finalmente dico “addio, e non è stato manco troppo bello”.

Perché io continuo a restare a casa, ma voglio coerenza, coraggio e “indomato amor” da parte di chi può, altrimenti la fase 2 sarà pure l’ultima che vivremo.

“Ai posteri l’ardua sentenza”, ma anche no, ché le risposte tocca trovarle e utilizzarle oggi, senza farci rubare di più.

Ps. Grazie all’ode di Alessandro Manzoni e alla letteratura, per me continua fonte di vita, speranza e possibilità di conoscenza.

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